Bellussi presenta Demì: la bottiglia si fa piccola

Bellussi, la cantina di Valdobbiadene (TV) di proprietà della famiglia Martellozzo e vocata alla produzione di spumanti e Prosecco, dà il benvenuto a Demì, il nuovo formato di bottiglie da 375 ml: si tratta di una scelta innovativa per la cantina che ha deciso di puntare su un formato che per bollicine e spumanti si potrebbe definire inedito o inusuale.

BellusSì Blanc de Noir Brut, un vino spumante brut secco e fragrante ottenuto da una selezione di uve Pinot Nero, e Prosecco DOC Rosè Brut, un rosè ottenuto da uve Glera e Pinot Nero con sentori agrumati di pompelmo rosa e note di piccoli frutti rossi, sono i due vini, entrambi già imbottigliati nei formati da 750 ml, 1 l e 3 l, che saranno distribuiti anche nella nuova bottiglia da 375 ml.

Demì, disponibile sia per gli operatori del settore Ho.Re.Ca. sia sugli scaffali della grande distribuzione organizzata, è nato dalla volontà della cantina di abbracciare un target più ampio e soddisfare le esigenze di quei consumatori che dimostrano il desiderio di concedersi un lusso accessibile e di gustare un vino di qualità senza dover acquistare bottiglie di una capacità maggiore. Grazie al packaging accattivante e alla versatilità che lo contraddistingue, il formato da 375 ml rimane espressione della qualità che caratterizza le etichette Bellussi. Demì si rileva, ad esempio, il formato ideale per quelle coppie che vogliono brindare durante una cena, per accompagnare una colazione di lavoro o per concedersi un calice durante un aperitivo tra amici .

«A livello tecnico gli investimenti sono stati notevoli – afferma Enrico Martellozzo, che con i figli Francesca e Giovanni è a capo dell’azienda –, in modo particolare abbiamo dovuto rivedere l’intera linea di imbottigliamento adattando le macchine in nostro possesso. Inoltre, abbiamo dovuto creare una bottiglia completamente nuova partendo da un disegno tecnico realizzato ad hoc per studiarne misure e proporzioni corrette: ridurre le misure delle bottiglie preesistenti non era infatti sufficiente per dare vita a questo nuovo formato».