“Quella del 2023 sarà una vendemmia da professionisti, sia dal punto di vista viticolo che enologico. Saranno premiati infatti coloro che hanno avuto le conoscenze per gestire al meglio in vigna le conseguenze del cambiamento climatico – piogge eccessive e ondate di calore – e coloro che sapranno farlo in cantina attraverso una selezione accurata delle uve, a seconda che provengano da collina o pianura.
La vendemmia che verrà
Iniziata il 12 settembre scorso, in ritardo di circa dieci giorni rispetto al 2022, ma in perfetta media climatica rispetto agli ultimi vent’anni in Valpolicella, il ciclo annuale della vite ha visto alcuni momenti critici: innanzitutto il mese di maggio, molto piovoso, che ha richiesto ai viticoltori celerità a trattare le viti con elementi di copertura in modo da evitare attacchi peronosporici, subiti invece da coloro che hanno tardato qualche giorno a farlo. Altro momento difficile è stato agosto, partito in sordina rispetto alle temperature, ma che poi ha registrato ondate termiche superiori ai 32°C per 3-4 giorni consecutivi, che hanno causato una reazione protettiva della vite impedendone la fotosintesi.
Tra fine agosto e la prima decade di settembre c’è stato un cambio climatico positivo importante, con temperature nella norma di giorno e notti molto fresche, fattori che hanno contribuito a far maturare velocemente le uve, con un rapido incremento degli zuccheri, una diminuzione dell’acidità e un notevole aumento delle sostanze fenoliche. La raccolta delle uve durerà fino a fine ottobre, quindi per le uve destinate a produrre l’Amarone si passerà al tradizionale “riposo attivo” nelle cassette fino a metà o fine dicembre.