Etna Doc: meno uva, ma qualità eccellente per la vendemmia 2021

Una maturazione nel complesso ottimale, un perfetto equilibrio di tutte le componenti delle uve e una grande sanità complessiva. Sono questi i primi riscontri, tutti molto positivi, che il Consorzio di Tutela Etna DOC ha raccolto dai produttori presenti sui quattro versanti del vulcano a pochi giorni dalla conclusione della vendemmia.

Non è mai facile avere una visione omogenea dell’andamento vendemmiale sull’Etna a causa della grande eterogeneità presente nel nostro territorio” commenta il Direttore del Consorzio, Maurizio Lunetta. “La presenza di terreni con caratteristiche molto differenti per via delle diverse colate laviche che si sono avvicendate nel tempo, microclimi che variano anche in modo importante a seconda dei versanti del vulcano, la posizione dei vigneti ad altitudini molto variabili, dai 400 fino ad oltre 1000 metri e infine l’età delle piante, ci restituiscono uno scenario molto frastagliato. Nonostante questa oggettiva situazione, quest’anno a fronte di un lieve calo produttivo presente un po’ ovunque, registriamo allo stesso tempo una qualità e sanità delle uve sia a bacca bianca che rosse davvero entusiasmante”.

Notizie positive continuano ad arrivare anche sul fronte degli imbottigliamenti, tornati a crescere in riferimento anche agli anni precedenti l’inizio della pandemia. Osservando nel dettaglio i numeri relativi ai primi 10 mesi del 2021, gli ettolitri di Etna DOC imbottigliati sono stati pari a 31.675, poco più del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “Dati ancora incoraggianti, come quelli che avevamo registrato anche alla fine del primo semestre” continua Maurizio Lunetta. “La definitiva riapertura del canale Horeca, il nostro principale canale di riferimento, nonché gli ottimi segnali provenienti dall’export, continuano a sostenere i ritmi dell’imbottigliamento di un po’ tutte le tipologie, a partire dalle tipologie Etna bianco e rosso naturalmente”. 

La vendemmia etnea è iniziata quest’anno tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, lievemente in anticipo in buona parte degli areali di produzione, ma si è poi protratta a lungo, come di consueto, concludendosi, tra le ultime in Italia, a fine ottobre e quest’anno, solo in pochi casi, a inizio novembre. La siccità, che ha caratterizzato i mesi precedenti la vendemmia, è un tratto comune presente in tutti i versanti e ha influito sulla quantità complessiva, riducendola lievemente rispetto alla passata stagione. L’arrivo delle piogge, anche se in modo non uniforme, ha poi prolungato la maturazione delle uve e la fase vendemmiale, consentendo un’ottima maturazione fenolica e un perfetto equilibrio complessivo.