Il WiMu di Barolo e il Muvit di Torgiano stringono un Patto di Amicizia.

Da una parte il Wine Museum progettato dall’occhio visionario dell’architetto svizzero François Confino e inaugurato in Langa nel 2010 per offrire ai visitatori un’esperienza multisensoriale e di immersione, in una lettura estremamente moderna del mondo del vino. Dall’altra il Museo del Vino di Torgiano creato da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti nel 1974, il primo e pionieristico progetto in Italia di Museo dedicato alla cultura e la civiltà enoica che, con i suoi oltre 3500 reperti, rappresenta sicuramente l’esempio più significativo nel Paese per la qualità delle sue collezioni artistiche.

Il Patto di Amicizia è stato siglato a Barolo sabato 7 maggio, una data particolarmente significativa visto che si è celebrata la Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio.

«Siamo orgogliosi di stringere un primo Patto tra Musei che si occupano di vino e che questo accada con il Muvit di Torgiano – spiega il presidente della Barolo & Castles Foundation, Claudio Bogetti –. Siamo fiduciosi che questo nuovo legame porterà risultati importanti non solo per le nostre realtà museali, ma anche per i Comuni di Barolo e Torgiano con i rispettivi territori di riferimento, organizzando e promuovendo attività in sinergia che possano incentivare il turismo del vino in un ideale percorso che potrà unire il Piemonte e l’Umbria».

 

«Un Patto che nasce dalla volontà di creare una rete, un network tra musei del vino che rappresentano non solo un’area di produzione, ma soprattutto un’apertura sulla cultura e la civiltà della vite e del vino – spiega il vice direttore della Fondazione Lungarotti, Teresa Severini –. Nella nostra diversità di storia, allestimenti e modi di comunicare, siamo felici oggi di avviare questa reciproca collaborazione con Barolo e io spero che questo sia solo l’inizio di un percorso molto più ampio, che possa coinvolgere anche importanti realtà internazionali in una formula che dovremmo cercare di mettere a sistema. Stringere un’amicizia significa innanzitutto metterci l’uno al servizio dell’altro per promuovere e valorizzare la cultura del vino nella sua più ampia accezione, parlando anche di ambiente, paesaggio, enoturismo e di tutti i temi legati alla viticoltura».