La responsabilità sociale di impresa di Ruffino: presentato il nuovo bilancio di sostenibilità

Ruffino ha presentato ufficialmente il suo terzo bilancio di sostenibilità relativo all’anno fiscale 2021, concluso lo scorso 28 febbraio. E lo fa nella sua casa, a Bagno a Ripoli, dalla Tenuta Poggio Casciano, a sottolineare ancora di più il legame di Ruffino alle proprie radici, al territorio e al contesto ambientale e sociale in cui opera, pur sempre con il consueto sguardo di apertura globale.

I risultati riportati nel bilancio di sostenibilità, articolato in quattro macro capitoli collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), testimoniamo i significativi progressi fatti sin qui nel solco di iniziative la cui finalità si eleva sopra il concetto stesso di business e di obiettivi sfidanti che l’azienda si è posta per i prossimi anni nell’ambito delle tematiche ambientali, sociali e di governance.  Nonostante il periodo di complessiva variabilità Ruffino infatti mantiene una solida certezza: la determinazione nel perseguimento di una strategia improntata allo sviluppo responsabile del proprio business. 

È Sandro Sartor, presidente di Ruffino a sottolineare come quello della storica azienda vitivinicola toscana sia un percorso di crescita sempre nella consapevolezza del proprio ruolo, nel nome di principi prima di tutto etici e non solo economici. Una terza edizione del bilancio che porta con sé la revisione della matrice di priorità, quelle che il consumatore stesso si aspetta.

“Una delle nostre priorità – sottolinea Sartor – è la salvaguardia dall’ambiente, risorsa essenziale per la sopravvivenza e continuità del nostro business. Ci impegniamo quindi, entro il 2025, a convertire la nostra produzione a 100% biologica, un percorso impegnativo ma in cui crediamo fortemente, che ci permetterà di ridurre la nostra impronta ambientale e di rispondere ai bisogni dei consumatori sempre più orientati alla scelta di prodotti sostenibili.” Assunti confermati anche dai piani di investimento dell’azienda che ha già in programma investimenti di oltre 8 milioni di Euro nei prossimi quattro anni per i progetti di sostenibilità ambientale, produttiva e di salute e sicurezza.

Salute che non è in antitesi all’economia ma complementare a quest’ultima: una salute di equità, di corretto rapporto con la società stessa. La direzione è quella di lavorare con un approccio sistemico, concezione che si ritrova nel bilancio stesso dove la sostenibilità è stata integrata all’interno del piano strategico e degli obiettivi aziendali. Ne consegue la necessità che i principi etici e morali debbano essere comunicati con chiarezza a tutte le funzioni aziendali e in particolare ai membri della supply chain, affinché si possa essere di ispirazione, non prima di esserne stati promotori.