Statti rilancia il novello

Riportare il vino Novello alla dignità del Beaujolais Nouveaux. Se in Italia, infatti, il consumo e la notorietà del Novello sono letteralmente crollati, in Francia questa tipologia mantiene il proprio interesse. Perché quindi non provare a rilanciarlo?

È da questo sogno che Antonio e Alberto Statti sono partiti per arrivare al “Novello di Nuova Generazione”, come lo definiscono. Il primo frutto della vendemmia 2021 vuole essere un vino con un carattere preciso, sarà venduto ad un prezzo che ne rilanci l’immagine e si troverà sulle tavole dei ristoranti e nelle enoteche a partire dal 10 novembre. Ottenuto al 100% da uve Merlot con macerazione carbonica, la tecnica introdotta per la prima volta da Louis Pasteur nel 1861, non vuole essere una bottiglia per nostalgici del passato ma, al contrario, un’alternativa moderna per chi ama il bere fruttato, fresco e piacevole.

Moderno nel packaging, con tappo Vinolok e capsula fucsia, che richiama il colore violaceo del vino, questo Novello è una celebrazione del momento, un carpe diem che si distingue dal mondo dei vini pensati per l’invecchiamento. Il parallelo è con il gemello d’oltralpe beaujolais nouveau: come la produzione del novello francese prevede uve al 100% Gamay e macerazione al 100% carbonica, così Statti produce il Novello da uve 100% Merlot totalmente vinificate con macerazione carbonica. Una scelta coraggiosa perché in Italia il disciplinare consente di chiamare Novello anche vini con solo il 40% di vino da macerazione carbonica. Questo processo prevede che le uve non siano pigiate ma chiuse in un contenitore in ambiente privo di ossigeno, saturo di anidride carbonica, dove si verifica un processo anaerobico di fermentazione alcolica intracellulare.